lunedì 14 novembre 2011

Mollette da bucato e bustine di the

Pausa pranzo.
Interno giorno.
Non so come, non so perchè, tra riso integrale scondito e patatine fritte, ad un certo punto si comincia a parlare di piccole fobie.
Ma non di quelle brutte che non ti lasciano respirare o prendere sonno, anzi, di quelle assolutamente senza senso, se proprio vuoi vederle da vicino, che un po' ti fanno pure sorridere.

"si, insomma, perchè quando mio fratello viene a dormire da me, si porta sempre dietro il suo cuscino ed un bustina di the" dice S.

"una bustina di the?" le rispondiamo in coro io e D.

"si, si, l'ha sempre fatto!"

D'accordo, ci sta: vada per il cuscino, che uno possa essere particolarmente fissato sulla comodità del suo, o impaurito dal non addormentarsi, ma scusa vogliamo parlare un attimo della bustina da the?

"Cos'è ha paura che tu non abbia the in casa?"
"ma no, ma no - risponde S. - io di the ne ho di diverse qualità e tipologie, ma lui è fissato che deve bere esclusivamente quella tal qualità di the verde".

"beh - rispondo io - tutto sommato io posso solo stare zitta: è da qualche anno che mi ritrovo, al momento di stendere il bucato, a perdere tempo ad abbinare i colori fra le mollette ed il capo che sto appendendo".

Ecco, a sto punto è calato per qualche secondo il silenzio;  S. e D. si son voltate verso di me ed hanno detto "si, in effetto questa forse è peggio della bustina di the!".

Sinceramente non mi ricordo quando sia iniziata questa follia tipicamente da donna di casa (quale non sono) ... non so, ad un certo punto ho cominciato a pensare che se le mollette non fossero state abbinate al capo, tutto sarebbe andato storto ... ma che ne so, avrò mangiato pesante, bevuto pesante forse, tanto è che è da anni che mi trovo a fare i conti con questa piccola mania (oltre a quella dei libri di cui avevo già detto, e della simmetria in generale, l'asimmetria mi turba).
Un po' come quando sono uscita da un negozio con un nano da giardino sottobraccio, a cui ho dato un nome e che ho piazzato in casa ... ma questa è un'altra storia da raccontare.

Ma forse, sotto sotto, ma neanche tanto, queste piccole manie, questi piccoli squilibri da sociopatica in erba me li coccolo e tengo stretti. Mi fa forse più paura l'idea di essere normale che parlare con un nano da giardino e coordinare mollette da bucato.

ps: adesso le ho comprate di legno; che devo fare, appenderci solo cose ecrù vero?

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