martedì 31 gennaio 2012

Vivere Vegan #1

Quando ti trovi a dover comunicare al mondo di essere Vegan, volendo estremizzare e semplificare al massimo, solitamente ti imbatti in tre tipi di interlocutori:

1) quello che ti fa subito la domanda diretta: "Vegan? cosa vuol dire Vegan?"
2) quello che finge di sapere cosa significhi, ma in realtà lo ignora ("ah, capisco")
3) quello che sa perfettamente di cosa parli e tace (sopracciglio circonflesso e sguardo pensoso)

Indipendentemente però dal contesto, a malincuore vai scoprendo che il comune denominatore dei tuoi interlocutori (che non siano essi stessi sensibili alla causa, ovviamente), siano essi ignari oppure no delle molteplici e incontrovertibili motivazioni che ti spingono a vivere ogni dannato secondo della tua esistenza in maniera cruelty free, è quello di farti sentire sbagliata.

Non appena alla tavolata di parenti che non vedi da anni (e ci sarà pure un cazzo di motivo, aggiungo), scema la conversazione, ecco che il simpaticone di turno allungandoti la mortadella che tu non mangi da oltre quindici anni, commenta "ah, già, tu sei quella che non mangia niente che abbia avuto gli occhi, e allora quel maglione che indossi? e la cintura?" e da lì parte la solita tiritera che ogni santissima volta ti trovi costretta a ripetere, manco fossi tu quella CHE AMMAZZA QUALCUNO per alimentarsi e coprirsi. 

Eh già, perchè non solo il vegano non mangia nulla che derivi da sfruttamento di esseri senzienti (quindi niente carne, pesce, latte, miele e tutto ciò che sia di origine animale), ma non indossa nulla che sia appartenuto ad animali (pelle, pelo, lana, etc). 

Qui vi risparmio le domande che mi fanno del tipo "ma il pesce non è carne, perchè non lo mangi?", "ma la mucca se non la mungi soffre" ed altre minchiate simili (scusate i toni, ma su queste cose mi scaldo parecchio), risposte che potete trovare esemplificate a meraviglia su siti quali http://www.viverevegan.org/ (solo per citarne uno), perchè con questo post non voglio elencarvi i mille e un motivo per i quali valga la pena diventare Vegan, ma con quanta ignoranza e ottusità mi trovi costretta giornalmente a fare i conti.

Sembra quasi che si divertano a cercarti in fallo; a puntarti il dito per cercare di sminuire una scelta di vita che è a 360 gradi fatta per gli animali, l'ambiente, il pianeta e pure per quella parte del mondo che NON MANGIA perchè tot ettari di suolo sono utilizzati dalla parte più ricca del pianeta come FORAGGIO per il bestiame da macello, piuttosto che essere coltivata a cereali e sfamare tutti coloro che soffrono la fame. E poi mi sento dire, ai banchetti informativi, "ma tu ai bambini che muoiono di fame non ci pensi?" si signora, che indossi un pelliccia fatta di circa 120 visoni scuoiati vivi, ci penso eccome: ecco perchè non mangio animali!

E poi capisci che il problema non sei tu, ma SONO LORO!
Essì, perchè sanno perfettamente che hai ragione e si sentono in difetto! 
Quando il tuo modo di vivere (se vuoi faticoso, fantasioso e a volte limitante) è possibile, loro tremano. 
Perchè si sentono minacciati nelle loro paleozoiche convinzioni. 
Se ci riesci tu a vivere (e alla grande), possono farcela anche loro. Solo che non vogliono. E sai perchè non vogliono? solo perchè è più comodo così. 
Più di una volta mi son sentita rispondere che se avessero visto filmati, foto e ascoltato audio di macelli non avrebbero più mangiato carne. E quindi cosa avrebbero potuto mangiare? 
Dio che tristezza: la comodità vs la vita di un essere pensante. 
che sia un vitello, un agnello, una mucca, una sogliola, cosa cambia? 

E poi gli stessi si digustano delle foto dei mercati asiatici, pullulanti di gatti e di cani vivi pronti per essere scuoiati e cucinati. Ma cosa cambia?
Un omicidio è pur sempre un omicidio. Siamo nel 2012, svegliatevi!! non bisogna per forza uccidere per nutrirsi in maniera equilibrata! 
La carne morta si seppellisce, mica si digerisce.
ma che ci vuoi fare, quelli che ti rispondono che dopotutto è sempre stato così, da che mondo è mondo, gli animali sono fatti per essere mangiati ... si, come no ... allora potremmo dire della stessa cosa della infibulazione, della lapidazione, di tutte le pratiche barbare compiute in virtù di una tradizione antica, no? ma basta, avete veramente rotto con sta tiritera trita e ritrita! aprite gli occhi e guardate quello che fate ogni santissimo secondo della vostra esistenza! guardate di COSA siete complici (fatevi un giro su http://laverabestia.org/, giusto per capire di cosa parlo). 

E quando a mezzogiorno e a cena vi siederete di fronte al vostro piatto, chiedetevi CHI state mangiando, non cosa, e magari allungate nel frattempo una bella carezza al vostro gatto, ipocriti che non siete altro.

Ah.
Adesso mi sento meglio

lunedì 16 gennaio 2012

Giveaway green!


Un giveaway molto carino equo sostenibile e molto Green! partecipate numerosi e buona fortuna!

http://www.terraemadre.com/2012/01/2000-fans-e-un-giveaway/#comment-7662

lunedì 2 gennaio 2012

Felicemente sopravvissuta

Olè, anche quest'anno ce l'ho fatta: sono sopravvissuta sia al Natale e pure al Capodanno.
Inacidita peggio degli altri anni, ho veramente tirato un sospiro di sollievo questa mattina quando, nonostante la sveglia sia suonata praticamente all'alba, mi sono resa conto che si tornava alla "normalità".
Queste feste proprio non le reggo: non reggo il consumismo frenetico del regalo "adognicostoanchesenontivedopraticamenteuttoilrestodellannomabisognafarecosìperchèètradizione" ; da brava vegana men che meno reggo le tavole imbandite e straripanti di crudeltà (anche delle peggiori, tipo il patè solo per buttarne lì una); i regali ricevuti che non c'azzeccano niente (mi tocca ripetermi, ma da vegana vedersi regalare delle babbucce farcite di piume d'oca, mi mette proprio tristezza) e qui rimando al punto di cui sopra, a parte il regalo in sè (del tutto discutibile dal mio punto di vista), si vede proprio che non mi conosci per nulla.

 E questo mi fa doppiamente tristezza.